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Studio internazionale ILUMIEN IV. Procedure di angioplastica più efficaci se guidate da tecnologia OCT.

Fabbiocchi cover Lo studio internazionale ILUMIEN IV mira a dimostrare in maniera definitiva che le procedure di angioplastica coronarica più complesse sono più efficaci se guidate dalla tecnologia OCT (Optical Coherence Tomography). “Lo studio ha coinvolto 2600 pazienti” – asserisce il dott. Franco Fabbiocchi, Responsabile UO Cardiologia Interventistica IV del Centro Cardiologico Monzino (Mi). “Con 145 pazienti, il Monzino è il secondo reclutatore nel mondo e il primo in Europa. Quando una procedura viene eseguita sotto la guida dell’imaging intracoronarico, e non soltanto dall’angiografia, è possibile ottenere delle aree molto più grandi e definite. Questo dovrebbe potersi tradurre nel tempo in risultati migliori e, soprattutto, in una minor necessità di andare a ritoccare lo stent impiantato”.
Precisa il dottore: “la caratteristica principale di ILUMIEN IV è che ci stiamo focalizzando su lesioni e pazienti ad alto rischio, in cui i risultati dell’angioplastica tendono ad essere peggiori”. E aggiunge: “al Centro Cardiologico Monzino questa metodica di imaging intracoronarica OCT è stata introdotta da dieci anni ed è ormai consolidata. Permette di minimizzare gli insuccessi e circa il 50% delle procedure svolte nell’Unità Operativa che dirigo sono OCT guidate”.
Dott. Franco Fabbiocchi – Responsabile UO Cardiologia Interventistica IV, Centro Cardiologico Monzino (Mi)

Webinar: “Il paziente con Scompenso Cardiaco nel 2021”. Come ottenere il massimo dalla collaborazione con le nuove opzioni terapeutiche.

Bernardo Cortese covers Il 24 maggio 2021 avrà luogo un webinar organizzato dalla ‘Fondazione Ricerca e Innovazione Cardiovascolare’ con il supporto di Summeet, piattaforma su cui è possibile registrarsi ed accedere al corso FAD con 3 punti ECM. L’evento scientifico verterà sulla gestione dei pazienti con scompenso cardiaco. “Innanzitutto, le sessioni di questo Congresso digitale saranno dedicate alle ultime novità tecnologiche e scientifiche in tema di scompenso cardiaco, quali l’impiego di farmaci glicosurici e il monitoraggio a distanza” – racconta il dott. Bernardo Cortese, Direttore di Cardiologia presso la Clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Mi) e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Ricerca e Innovazione Cardiovascolare. “Una relazione ci permetterà di capire quali sono i vantaggi e le modalità con cui possiamo monitorare clinicamente i nostri pazienti a domicilio. Inoltre, tratteremo le principali complicanze e comorbidità dei pazienti scompensati, tra cui l’anemia e i disturbi del sonno. Infine, tenteremo di capire le mancanze di noi cardiologi nei confronti della medicina territoriale, come offrire un servizio migliore ai nostri colleghi sul territorio e ai nostri pazienti. La finalità di questo Congresso è creare una collaborazione maggiore tra Ospedale e territorio”.
Dott. Bernardo Cortese – Direttore di Cardiologia della Clinica San Carlo, Paderno Dugnano (Mi)

Pallone medicato: evoluzione delle tecnologie e applicazioni future.

Cortese cover I palloni medicati (DCB), da tempo utilizzati per il trattamento della restenosi intra-stent, si stanno rivelando promettenti anche in altri scenari clinici e anatomici. Nell’ambito dei vasi nativi, lo studio BASKET-SMALL 2 e il recente PICCOLETO II, sponsorizzato da GISE - Società Italiana di Cardiologia Interventistica, sul DCB al farmaco Paclitaxel di ultima generazione, hanno portato notevoli risultati. “La letteratura offre una serie di novità molto interessanti” – commenta il dr. Bernardo Cortese, Direttore di Cardiologia presso la Clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Mi) e Presidente del Comitato Scientifico della ‘Fondazione Ricerca e Innovazione Cardiovascolare’ (RIC). “Questo grazie anche alla capacità del pallone medicato di far crescere le dimensioni del vaso a distanza di mesi dopo la procedura”. Al giorno d’oggi, oltre al Paclitaxel vi sono nuovi farmaci impiegati nei DCB, quali il Sirolimus o il Biolimus A9. Racconta il professore: “Siamo analizzando gli incoraggianti dati dello studio internazionale EASTBOURNE, nato in Italia, sul pallone medicato al Sirolimus”. E puntualizza, in merito all’avvenire: “il futuro non riguarderà soltanto il confronto tra pallone e stent, ma come utilizzarli nei nostri pazienti più complessi”.
Dr. Bernardo Cortese – Direttore di Cardiologia della Clinica San Carlo, Paderno Dugnano (Mi)

Il Monzino un anno dopo… si conferma la visione di clinica e ricerca insieme per la cura dei pazienti CV.

Pompilio Il Centro Cardiologico Monzino IRCCS dall’inizio della pandemia è stato scelto dalla Regione Lombardia come ‘hub Covid-19’ per gli ospedali che sono stati chiusi o hanno subito una riduzione dell’attività cardiologica. “Siamo stati il Centro di riferimento della Lombardia – racconta il Prof. Giulio Pompilio – Direttore Scientifico del Centro Cardiologico Monzino (Mi) – accogliendo i pazienti e ospitando i professionisti medici delle strutture sanitarie chiuse. Nel corso dell’anno abbiamo visto la crescita delle patologie urgenti e dovuto far fronte ad una emergenza continua”. La pandemia da Covid-19 ha rinforzato la visione del Monzino, da tempo polo universitario, come Centro di ricerca. Esplica il professore: “È apparso molto chiaro come il connubio tra clinica e ricerca diventi sempre più stretto, a favore di una migliore capacità di cura. In questo periodo abbiamo scoperto che molte patologie cardiovascolari si sono trasformate; lo stiamo osservando attraverso la cura dei pazienti ed in laboratorio. Queste conoscenze stanno vedendo un’applicazione in Linee Guida, comportamenti e terapie nuove per curare meglio i pazienti Covid affetti anche da patologie cardiovascolari”.

Manifesto GISE – Priorità Cardio: come riprendere le attività cardiologiche durante l’emergenza Covid-19.

Tarantini Nel mese di ottobre 2020 il GISE - Società Italiana di Cardiologia Interventistica ha lanciato una ‘survey’ che ha coinvolto più di 270 Centri di Emodinamica al fine di individuare i fattori incidenti sulla ripresa delle attività di chirurgia interventistica cardiovascolare e strutturale. “È emerso che il numero delle attività elettive è al momento uguale o inferiore al 70% nel 60% degli ospedali italiani rispetto all’anno precedente” – dichiara il prof. Giuseppe Tarantini, Presidente GISE. “Si è ritornati nel 30/35% dei casi alla normalità”. Il sondaggio ha evidenziato barriere organizzative, problemi nella gestione delle liste d’attesa, indicazioni restrittive di accesso in ospedale e indisponibilità dei pazienti a recarsi nelle strutture ospedaliere. Il GISE ha elaborato dunque un manifesto allo scopo di proporre delle Linee Guida fondamentali per garantire un adeguato e rapido accesso alle cure ai pazienti cardiopatici in era Covid-19. Il documento sottopone all’attenzione 4 punti: promuovere il finanziamento di un Piano Nazionale Cardiologico, definire un piano organizzativo organico, investire in tecnologia/innovazione e garantire l’accesso equo alle tecnologie/terapie più avanzate a tutti i pazienti che potrebbero trarne beneficio.
Prof. Giuseppe Tarantini – Presidente GISE - Società Italiana di Cardiologia Interventistica